Bricasti Design M1
Dual Mono DSD Dac
E’ nato un nuovo punto di riferimento nell'inflazionato mondo dei DAC (Convertitori Digitali Analogici), Bricasti M1 Dual Mono DSD .
Per chi non la conosce, Bricasti Design è una piccola azienda di elettronica con sede nel Massachusetts, specializzata in prodotti digitali di fascia alta. Nata nel 2004, i suoi fondatori provengono da due marchi prestigiosi, Lexicon e Mark Levinson.
La produzione si basa solamente su 5 apparecchi, alla ricerca della perfezione su ogni tipo di prodotto sviluppato: due processori (M7 e M7M), un amplificatore monofonico (M28), un telecomando a dir poco particolare (M10) e un DAC Dual Mono (M1), oggetto di questa recensione.
La costruzione esterna del Bricasti M1 presenta la stessa cura costruttiva e la stessa qualità dei più illustri marchi nel panorama high end. L'aspetto, la funzionalità e la qualità dei materiali usati nello chassis sono eccellenti.
Il grande e semplice display è di facile lettura a distanza, anche in una stanza luminosa.
Il controllo del Bricasti M1 tramite i tasti è semplice, si regolano in un attimo le funzioni di base, mentre la modifica delle impostazioni di origine o dei filtri necessitano di un impegno leggermente superiore. Dopo un pomeriggio d’uso non ha però più segreti e così si può utilizzare il Bricasti M1 al massimo delle sue prestazioni.
Il parco connettori posteriori indica che siamo di fronte ad un DAC high-end. Quattro ingressi: USB, coassiale, ottico e AES / EBU tutti in grado di supportare fino a 24 bit / 192 kHz.
A questi si aggiungono due uscite bilanciate XLR e due uscite single-ended RCA.
Inoltre il Bricasti M1 ha un'uscita variabile, quindi può essere collegato direttamente ad un amplificatore di potenza o ad altoparlanti stereo attivi.
Collegandolo però ad un preamplificatore si ha la sensazione di maggiore trasparenza e dettaglio.
L’impegno di Bricasti Design nello sviluppare i propri prodotti alla ricerca delle massime prestazioni soniche è ammirevole. Basti pensare che il Bricasti M1 ha ora un ingresso USB mentre le versioni precedenti non lo avevano, e può accettare anche il segnale DSD nativo (DSD è il formato digitale su cui si basa il SACD).
Guardando e/o ammirando la costruzione interna del Bricasti M1 anche un occhio inesperto capisce che l'impegno degli ingegneri è stato elevato. Una vera circuitazione dual-mono, i canali sinistro e destro sono separati per evitare ogni interazione.
La separazione è tale da avere i circuiti DAC dedicati per ogni canale ed anche due alimentatori separati.
Altra particolarità del Bricasti M1 è la presenza di 14 impostazioni di filtri digitali, eredità dall’esperienza fatta con i processori M7 e M7M, divisi in due grandi categorie: Linear Phase e Minimum Phase.
Dopo diverse ore all'ascolto, con o senza filtri, passando attraverso le opzioni, la preferenza è per le impostazioni Minimum Phase. Nel nostro sistema il suono è più naturale e fluido.
La scelta però è una questione di gusto e dipende anche in gran parte dal tipo di sorgente utilizzata, ragione per cui l’ascolto e la prova in negozio è altamente consigliata.
Il punto fermo è che una volta ottimizzato l'M1 offre prestazioni di classe mondiale, un apparecchio impressionante.