APERTO da Martedì a Sabato

ALTA FEDELTA' - CALCO (Lecco)

Bricasti M12

Suono di Gusto parte 2, di Alfredo Di Pietro

BRICASTI DESIGN: A COLLOQUIO CON BRIAN ZOLNER

 

Preamplificatore/DAC Bricasti M12
Convertitore D/A Bricasti M1 Special Edition
Finali di potenza monofonici Parasound Halo JC1
Diffusori System Audio Pandion 20
Server Audio Melco N1A
Cavi di alimentazione Nordost Odin 2
Cavi di potenza Nordost Tyr 2
Distributore di rete Nordost QB8

 

Brian Zolner è una persona che parla lentamente, pesa ogni parola con attenzione, nel corso della nostra chiacchierata mi ha raccontato la sua storia. Ha lavorato per vent'anni con la Lexicon, poi l'azienda ha cambiato le politiche aziendali e lui nel 2003 si è trovato senza lavoro. Allo stesso tempo c'era un altro gruppo di persone in Connecticut che, parimenti, aveva perso l'occupazione. Un collega della Lexicon gli disse: "facciamo una nostra azienda". Brian si occupava di rapporti esterni, sia in America che internazionali, il collega affermò: "tu conosci tutti nel mondo". In quel periodo gli era venuta l'idea di realizzare un nuovo algoritmo sul riverbero per il mercato professionale. La Lexicon si era fatta strada proprio nel settore professionale, in particolare su apparecchiature che ricreavano quel tipo di effetto. Quindi, partendo da questo spunto, il gruppo di professionisti decise di creare un suo marchio. Dopo qualche anno, nel 2007, costruirono il loro primo prodotto, era il modello "7", gestiva il riverbero ed era dedicato agli studi di registrazione. Erano tecnici dotati di grande esperienza in tutti i mercati. Zolner stesso ha prestato la sua opera in studi di registrazione di film, nel campo dell'audio consumer e un po' dappertutto. La neoformata azienda riscosse subito un grande successo, cambiò il modello di business creando quello che era il miglior prodotto nell'ambito professionale. Dice Zolner: "in tutto ciò che facciamo cerchiamo di portare un'arte nuova nella nostra industria". Questo prodotto era davvero un qualcosa di nuovo per il mercato degli studi di registrazione, appariva in un momento in cui il business si stava velocemente spostando su prodotti gestiti con i software.

 

Bricasti M12 da Alta Fedeltà Calco

Brian Zolner

 

 

Bricasti M12 da Alta Fedeltà Calco

Diffusore System Audio Pandion 20

 

Tuttavia, per poter fare quella macchina fu necessario progettare un hardware. Ci sono necessità molto diverse nell'elaborazione dei riverberi, quanto realizzato dall'azienda non è possibile farlo su un normale computer, anche il migliore che possiamo avere oggi non è sufficiente per compiere quel lavoro. La ragione non sta solo nella potenza di calcolo ma su un qualcosa di più complicato, è un problema molto particolare quello che va risolto. All'inizio fu costruito il processore, quindi l'azienda è partita dedicandosi all'hardware, mentre tutte le altre che fanno questo tipo di prodotti nel mercato Pro sono aziende di software. Si è giunti a uno sviluppo di qualità molto elevata, dalla progettazione della parte digitale, della parte analogica, dell'hardware, praticamente di tutto. Brian Zolner nella Bricasti Design è la persona che svolge l'attività di marketing, di commercio, ma si occupa anche della progettazione meccanica ed estetica mentre il suo partner si dedica al software. È stato perciò necessario trovare qualcuno che potesse collaborare per la progettazione elettrica. A questo punto sono entrati in gioco dei professionisti che lavoravano alla Mark Levinson, esattamente quelli che nel 2007 si erano trovati senza lavoro insieme a lui. Marl Levinson è un grande marchio, proprio come Lexicon. "Questa in sintesi è la storia della Bricasti Design" - dice soddisfatto Zolner - "Abbiamo lavorato a un livello davvero molto alto, io dalla Lexicon con l'altro partner, in collaborazione con gli ingegneri provenienti da Mark Levinson e questi sono i risultati".

 

Bricasti M12 da Alta Fedeltà Calco

 

Dopo qualche anno di vendite nell'ambito professionale, si è pensato che era ora di fare un DAC per il mercato consumer. Nel modello "7" era stata implementata una progettazione dell'hardware molto buona e da quell’esperienza è scaturita la volontà di produrre apparecchi separati. È stato quindi introdotto nel mercato, circa quattro anni fa, il convertitore D/A modello M1, il quale ha ricevuto ottime recensioni e copertine su riviste come Stereophile. Questo ha dato l'avvio internazionale ai prodotti; naturalmente ci vuole tempo per riscuotere un buon successo di vendite, il fatto che qualcuno ne scriva bene non è garanzia di vendita. Nell'attività della Bricasti alcuni piccoli particolari della costruzione vengono affidati esternamente, per esempio i tasti, i fori, le manopole, certe rifiniture che richiedono molto lavoro sulle macchine a controllo numerico CNC. Anche il pannello frontale dell'M7 segue questa procedura. Di questo modello professionale, ogni mese negli ultimi cinque anni ne sono stati prodotti e venduti 65-70 pezzi. Sempre per il mercato professionale è stato realizzato un altro apparecchio: l'M10. Dopo l'M7 è venuto l'M1, tutti questi modelli vengono realizzati con le macchine CNC (Computer Numerical Control). In seguito si è presentata l'opportunità di acquistare una fabbrica che lavorava con questo tipo di tecnologia e Zolner ha imparato da solo come utilizzare quelle macchine. Afferma, riferendosi al pannello superiore dell'M1: "io so perfettamente come fare questa parte del cabinet, ci vogliono due ore per realizzarlo, è il pezzo che richiede più tempo in assoluto per la produzione".

 

Bricasti M12 da Alta Fedeltà Calco

Convertitore D/A Bricasti Design M1 e Server Audio Melco N1A

 

A lui è affidato il disegno dei grafici tridimensionali, di tipo CAD, che vengono poi somministrati alle macchine per la realizzazione. L'esperienza accumulata nel tempo ha portato la Bricasti a crescere, è venuta in possesso di una sede più grande, con a disposizione quattro macchine CNC che lavorano costantemente ogni giorno. È previsto pure l'acquisto di macchine per assemblaggio e per testare ogni esemplare prodotto. Attualmente ci sono sette persone che lavorano a questi due compiti. Non viene fatto nulla in Cina e alcune delle schede più semplici sono prodotte in proprio. Per esempio, nella PCB che ospita il processore, i componenti vengono montati in superficie, secondo la tecnologia SMD, ovviamente non puoi farle a mano, questa come le altre schede a montaggio superficiale. Se lo si facesse, le dimensioni di ognuna sarebbero enormi e i tempi di lavorazione molto lunghi. Nei prodotti professionali che adoperano PCB multistrato, l'impiego della tecnologia SMD è strettamente necessario, ci sono centinaia e centinaia di resistenze e condensatori da mettere insieme nel circuito. La Bricasti Design ha un livello di esperienza tecnico molto elevato sia per la realizzazione della parte digitale che di quella analogica. Non possiamo non citare la grande passione che ha per la musica Brian Zolner: un professionista forte di un grande "know how" tecnico che è anche un musicista in grado di suonare molti strumenti. Tutta la sua vita è musica! Personaggio eclettico, vive anche facendo il musicista, l'ingegnere del suono, ha lavorato con le più grandi case di registrazione del mondo. Quando ha registrato con Lee Ritenour, lui gli ha detto: "Suona la mia chitarra!". Sono amici, è stato da lui molte volte nel 1998. 

 

Bricasti M12 da Alta Fedeltà Calco

Bricasti Design DUAL MONO SOURCE CONTROLLER M12

 

È un prodotto nuovissimo, non ancora commercializzato sul mercato, presentato da Brian in persona in Australia una settimana fa e oggi in Italia, proprio in occasione dell'evento "Suono di gusto". Un'ennesima "degustazione" tra le tante ormai assaporate nel negozio di Alfredo Terenghi. "È un preamplificatore?" gli chiedo, e lui: "si e no... si tratta di una combinazione dell'M1, che come abbiamo visto è un DAC, con un preamplificatore. La parola giusta da usare però non è quella che hai detto perché l'M12 non preamplifica nulla". In realtà è un attenuatore analogico, costituito da una scala di resistenze, non c'è quindi un guadagno di segnale, non occorre. È bilanciato, completamente differenziale, con quattro percorsi di segnale e 250 resistori SMD (Surface Mount Technology). Raggiunge un'attenuazione massima di 90 dB tramite un controllo che funziona a passi di un dB. Zolner ruota la manopola del volume ma nessun suono si sente uscire dai diffusori, non c'è il tipico "Tic" tra uno step e l'altro che si sente in altre realizzazioni. Il cambio di volume non è repentino ma c'è una breve dissolvenza sia incrementandolo che diminuendolo. Un'altra cosa interessante di quest’apparecchio è che è dotato di un ingresso analogico per collegare per esempio un giradischi, mentre è assicurata una completa connettività digitale: S/PDIF, AES/EBU, TosLink e una presa RJ-45 per la rete LAN domestica, caratteristica molto importante dell'M12. Il DAC implementa non solo il PCM ma anche il DSD.

 

Bricasti M12 da Alta Fedeltà Calco

 

Con il DSD ti rendi conto che non puoi fare alcuna manipolazione dei dati, nessun editing, a meno che non vengano trasformati in un formato multibit tipo PCM. Anche per fare lo stop o una pausa, se ci trovassimo in DSD, si avvertirebbero dei rumori. Quindi occorre la conversione in multibit, perché devono essere gestiti lo stop e l'inizio dello streaming di dati e dev'essere applicato il noise shaping e il dither. La validità originaria del DSD è che questo è molto facile da realizzare. Teoricamente è tutto pacifico, però quindici anni fa, quando hanno cercato d'implementarlo, si è capito che poi tutto doveva essere convertito. Fu inventata allora la modulazione Sigma-Delta, la quale poi ha generato alcuni problemi che bisognava affrontare. La Bricasti si è allora impegnata a fare un vero modulatore da un bit, è semplice e offre una commutazione molto veloce. Per poterlo fare è stato necessario avere una parte completamente analogica che gestisse lo "start" e lo "stop". In questo modo sono stati risolti diversi problemi avendo a disposizione un convertitore da un bit, dove il filtro è analogico, utile per eliminare il disturbo in alta frequenza, mentre nel PCM si utilizzano quelli digitali. Per fare tutto questo nel dominio digitale è necessario però convertire in multibit. Certo, così si possono fare delle cose molto belle, però si ritorna a cambiare il DSD in PCM, con il prezzo da pagare della perdita di un po' della "magia", delle caratteristiche peculiari che questo formato riesce a offrire.

 

Bricasti M12 da Alta Fedeltà Calco

 

E dove questi vantaggi sono apprezzabili è in certe registrazioni, che prima di tutto devono essere fatte in DSD nel modo corretto, perché questo formato è in grado di rappresentare molto bene il dominio temporale. Il "sortilegio" si conserva solo se il suono viene catturato così in origine. La maggior parte dei DSD o SACD player non hanno questi vantaggi, si tratta solo di marketing. Le registrazioni analogiche fatte in studio vengono rese molto bene dal PCM, è sufficiente per qualsiasi esigenza qualitativa e anche il 44,1 kHz/16 bit lo è. Formati PCM con frequenze di campionamento più elevate non portano un vantaggio di risoluzione, quella è la parola sbagliata che i media, la stampa e l'industria usa. La si utilizza per vendere un'altra volta la stessa cosa dicendo che è alta risoluzione. Nella Pulse Code Modulation una frequenza di campionamento più alta non vuol dire raggiungere una risoluzione più elevata ma avere un filtro migliore, più alta è la Fc più bassa potrà essere la pendenza del filtro antimmagine, quindi questo sarà più corto, veloce e dotato di una migliore risposta temporale. In questo apparecchio adoperiamo i nostri filtri, con il DSD crei molto rumore in banda ultrasonica, quindi abbiamo pur sempre bisogno di un filtro che ha tuttavia uno intervento diverso dal PCM. La Bricasti ne ha ideato uno completamente analogico che consente l'utilizzo del DSD puro, un'altra delle cose rilevanti dell'M12. Possiamo ascoltare un brano in DSD nativo commutandolo in tempo reale in formato multibit. Ma il suono? Nel DSD si percepisce con chiarezza un maggior senso di spazialità e una più elevata discriminazione delle armoniche. E l'analogico? È destinato forse all’estinzione? "Il brano che ascoltiamo è registrato in DSD" - dice Zolner - "Se invece mettiamo in play una traccia che è una vecchia registrazione di studio analogica, non si nota una grande differenza". Onestà e correttezza d'informazione innanzitutto.

 

Bricasti M12 da Alta Fedeltà Calco

 

"Quando parlo alla gente dico che non ho una preferenza tra PCM e DSD, ma una visione su come rendere al meglio quello che è stato registrato, qualunque sia la tecnologia adoperata. Non è che uno standard sia meglio o peggio dell'altro, piuttosto crea una presentazione del suono diversa, quindi, nell'ambiente giusto, uno può essere meglio dell'altro. Non si può fare una registrazione di musica Pop in DSD, non funzionerebbe. Non c'è nemmeno una ragione tecnica per farla in quanto il microfono è sempre vicino allo strumento o alla voce. Nelle registrazioni di musica sinfonica invece hai i microfoni messi in punti diversi nello spazio. In una ripresa acusticamente molto buona c'è qualcosa di valido da tirar fuori, da rappresentare al meglio, questo è l'importante. Quando faccio delle dimostrazioni, come oggi, cerco di spiegarlo. Io dico sempre: compra e sii consapevole. Può così capitare che la musica migliore tu la abbia dai tuoi vecchi CD. L'informazione dei Media è purtroppo spesso è oscurata da altre necessità" afferma lapidario Brian Zolner. L'M12 consente di scegliere tra due differenti tipi di filtraggio: uno privilegia la linearità di fase e l'altro offre una migliore risposta all'impulso. All'ascolto individuiamo delle diversità tra i due, vale a dire un "timing" più morbido nel primo caso, nel secondo un maggior dettaglio (del pianoforte, nella registrazione jazz che stiamo sentendo). Commutando sul primo tutto diventa improvvisamente più "soft", dai contorni leggermente più sfumati.

La Bricasti Design è in grado di produrre oggetti sia professionali che dedicati all'Hi Fi domestica, a catalogo c'è anche un grosso amplificatore finale di potenza da 200 watt su 8 Ohm. Qualche cenno particolare di utilizzo dell'M12. Possiamo considerarlo uno Streamer utilizzabile anche nella rete domestica LAN. Se noi usiamo il PC e lo colleghiamo all'M12 tramite un cavo USB è il computer che fa da lettore, mentre connettendolo alla LAN è l'M12 che svolge questo compito. In questo caso il PC non fa altro che trasmettere via Ethernet i soli dati. La nostra macchina dunque legge dai NAS e da ogni altro dispositivo secondo lo standard DLNA. Via Ethernet il PC invia i dati e l'M12 li elabora, con la comodità che puoi avere gli elementi della rete dislocati in varie stanze, tutti però gestibili dalla medesima postazione. Il nuovo nome coniato dalla Bricasti Design per l'M12 di "Source Controller" indica proprio la sua funzione di controllore di sorgenti; qualsiasi sia il tipo usato, lui è in grado di gestirle tutte. Secondo Zolner, per avere un ottimo impianto (stiamo parlando di oggetti High End) il cliente può aver bisogno di un M12, i citati finali di potenza M28 e, ovviamente, dei diffusori. Può essere preventivato anche un giradischi, dotandolo però di un preamplificatore Phono, o altra sorgente analogica. Un cliente che sceglie un oggetto di questo livello e categoria di prezzo secondo lui preferisce una preamplificazione RIAA separata. Meglio USB o Ethernet? È senza dubbio preferibile collegare il computer tramite la seconda piuttosto che la prima e questo per due ragioni principali: una è la praticità, che deriva dal poter posizionare il PC ovunque si voglia, senza che la collocazione sia limitata dalla lunghezza del cavo USB, la seconda, molto più convincente per l'audiofilo, è perché suona meglio.

Questa seconda ragione è molto facile da dimostrare, basta fare una prova d'ascolto. Con la Ethernet, ribadisce Zolner, avviene una semplice trasmissione di dati mentre la lettura viene effettuata da una scheda presente nell'M12 (sviluppata con Linux), che fa anche la funzione di "rendering". Questa è direttamente connessa con il DSP evitando tutti gli altri passaggi. Potendo farlo, è preferibile evitare l'uso della USB anche perché questa veicola l'alimentazione con il VBUS. Stiamo parlando di audio e la USB è stata pensata per altri scopi, perciò molti audiofili considerano migliori le connessioni S/PDIF e AES/EBU. Il concetto di "streaming" implica una trasmissione del segnale audio in tempo reale ed è proprio quello che accade con l'M12. Il clock dei dati viene elaborato al suo interno, così come avviene per il rendering, cioè la restituzione del tessuto musicale. Si può affermare con sicurezza che il punto cruciale qualitativo consiste proprio in quest'ultimo compito, che è molto meglio lasciar svolgere dall'M12 e non dal PC. Il suo processore integrato rende non necessaria la parte di calcolo che fa il computer perché, in realtà, ha tutta le potenzialità di elaborazione richieste dalla parte audio. Il tipo di convertitore D/A impiegato nell'M12 è l'Analog Device 1955. Attualmente quasi tutti i marchi tendono a utilizzare il Sabre ma, secondo la Bricasti, l'Analog Device rappresenta un'eccellente implementazione della conversione Sigma-Delta, il dispositivo in cui viene usata al meglio questa tecnologia. La loro opinione è giustificata dal fatto che ci sono delle regole fisiche coinvolte nel processo di elaborazione che non potrebbero essere soddisfatte meglio.

Tra i vantaggi dell’AD 1955 c'è anche la bassa distorsione. Nell'M12 viene usato in modalità mono e per la sola parte della modulazione, mentre il sovracampionamento è affidato al loro DSP, come anche la conversione del voltaggio (ITD). Intorno a quel chip è stata disegnata tutta la circuitazione, anche il clock è diverso da quello interno all'IC. "Il Sabre invece è completamente autonomo, più adatto a un sistema a basso costo piuttosto che per un High End come l'M12. Va sicuramente bene, ma non è eccezionale", afferma Brian Zolner.
Il prezzo? L'apparecchio non è ancora in commercio ma approssimativamente sarà venduto a circa 16.000 dollari in America.

 

Bricasti M12 da Alta Fedeltà Calco

Brian Zolner e Alfredo Terenghi.


Ringrazio la signora Sandra per avermi fatto da interprete!

 

Alfredo Di Pietro

Novembre 2016

 

Tratto da:

http://nuke.nonsoloaudiofili.com/SuonodiGustoTerzaParte/tabid/481/Default.aspx

 

Visita il minisito Suono di Gusto 

Ricevi gratuitamente la nostra newsletter

Clicca qui per aver maggiori informazioni
Questo sito utilizza i Cookie per offrirti un'esperienza di navigazione migliore. Usando il nostro servizio accetti l'impiego dei Cookie in accordo con la nostra Cookie Policy.